Siamo a Cisternino, uno dei borghi più belli d'Italia

Cantine UPAL ha sede a Cisternino. Un territorio ricco di storia e tradizioni. Pare infatti, che esso sia stato abitato già dai tempi della preistoria, dal paleolitico fino al neolitico. Il Museo Civico ne è testimone oggigiorno, con reperti di caccia e di raccolta conservati al suo interno.

Il nome sarebbe originato da Cis – Sturninum, ovvero al di qua di Sturni, il vecchio centro japigio situato nelle vicinanze della città di Ostuni. Sturni è, come riportato dalla tradizione, la denominazione data in omaggio al compagno del Diomede omerico, Sturno, con cui, appunto, sarebbe sopravvissuto alla guerra di Troia.

Cisternino fu, nella storia, conquistata dai romani, che si insediarono sul territorio, elogiandone la salubrità della sua terra e della sua aria. Dopo di loro, i bizantini costruirono su quest’area, realizzandola nel XIV secolo, la famosa chiesa Matrice intitolata a San Nicola. All’interno della chiesa, dallo stile romanico pugliese, si possono ammirare ancora oggi, la scultura in pietra raffigurante la Madonna del Cardellino, risalente al 1597, e un crocifisso del 300.

Accanto alla chiesa, è presente la casa canonica, dove sono esposti una scultura di legno raffigurante la Madonna della Madia, e una tela del XVIII secolo nella quale, ai piedi dei Santi Quirico e Giuditta, patroni della città, è raffigurata una veduta prospettica della città.

Le abitazioni che si trovano all’interno del borgo antico, imbiancate a calce, hanno conservato per la maggior parte i loro colori, le torri e parte delle mura.

Cisternino si affaccia sulla Valle d’Itria, ricca di vigneti, ulivi, mandorli e trulli: tipiche costruzioni a pianta generalmente circolare all’esterno, quadrata all’interno, ottenute con pietre calcaree piatte.
Sempre attraverso l’utilizzo delle pietre, si realizzavano e si realizzano tutt’ora, i muretti a secco. Altra tipicità pugliese, questa volta originati dalla semplice esigenza di liberare il terreno agricolo dal gran numero di pietre che ostacolavano le colture o il pascolo.

Siamo a Cisternino, uno dei borghi più belli d'Italia

Cantine UPAL ha sede a Cisternino. Un territorio ricco di storia e tradizioni. Pare infatti, che esso sia stato abitato già dai tempi della preistoria, dal paleolitico fino al neolitico. Il Museo Civico ne è testimone oggigiorno, con reperti di caccia e di raccolta conservati al suo interno.

Il nome sarebbe originato da Cis – Sturninum, ovvero al di qua di Sturni, il vecchio centro japigio situato nelle vicinanze della città di Ostuni. Sturni è, come riportato dalla tradizione, la denominazione data in omaggio al compagno del Diomede omerico, Sturno, con cui, appunto, sarebbe sopravvissuto alla guerra di Troia.

Cisternino fu, nella storia, conquistata dai romani, che si insediarono sul territorio, elogiandone la salubrità della sua terra e della sua aria. Dopo di loro, i bizantini costruirono su quest’area, realizzandola nel XIV secolo, la famosa chiesa Matrice intitolata a San Nicola. All’interno della chiesa, dallo stile romanico pugliese, si possono ammirare ancora oggi, la scultura in pietra raffigurante la Madonna del Cardellino, risalente al 1597, e un crocifisso del 300.

Accanto alla chiesa, è presente la casa canonica, dove sono esposti una scultura di legno raffigurante la Madonna della Madia, e una tela del XVIII secolo nella quale, ai piedi dei Santi Quirico e Giuditta, patroni della città, è raffigurata una veduta prospettica della città.

Le abitazioni che si trovano all’interno del borgo antico, imbiancate a calce, hanno conservato per la maggior parte i loro colori, le torri e parte delle mura.

Cisternino si affaccia sulla Valle d’Itria, ricca di vigneti, ulivi, mandorli e trulli: tipiche costruzioni a pianta generalmente circolare all’esterno, quadrata all’interno, ottenute con pietre calcaree piatte.
Sempre attraverso l’utilizzo delle pietre, si realizzavano e si realizzano tutt’ora, i muretti a secco. Altra tipicità pugliese, questa volta originati dalla semplice esigenza di liberare il terreno agricolo dal gran numero di pietre che ostacolavano le colture o il pascolo.